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Spam e Antispam



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parte 1a - parte 2a

Spam e Antispam



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Spam e Antispam: rimuoviamo gli intasamenti

Questo articolo avrebbe anche potuto far parte della raccolta degli articoli sulla sicurezza, ma date le particolarità dell'argomento e visto che, sebbene fastidioso, lo spam è meno pericoloso di virus e spyware, abbiamo preferito mantenerlo distinto.

Il termine "spamming" si riferisce all'invio di posta elettronica indesiderata. Qualsiasi utente di email conosce bene questo fenomeno, che nient'altro è se non il corrispettivo elettronico delll'intasamento cartaceo che quotidianamente riceviamo nelle nostre cassette postali.

Anche se proprio di recente sembrano essersi attivati organi di controllo nazionali e internazionali per regolare l'invio di pubblicità elettronica e punire eventuali abusi, è lecito affermare che molto dovrà ancora succedere prima che tali misure si dimostrino davvero efficaci. Nel frattempo, quindi, ciascun utente o amministratore di sistema farà bene a informarsi adeguatamente e a provvedere in proprio per difendersi da questa fastidiosa pubblicità non richiesta.

Intendiamoci, non siamo fra coloro che demonizzano tutto ciò che è pubblicità, televisione o media. Siamo perfettamente convinti e consapevoli che la pubblicità ha un suo ruolo, importantissimo e fondamentale nello sviluppo di qualsiasi economia di mercato. Allo stesso tempo però non è possibile fare a meno di notare come il livello d'anonimato offerto dalla grande rete favorisca lo sprofondare della qualità e dei contenuti del materiale promozionale ricevuto per email a livelli davvero ridicoli.

Moralismi a parte, ritieniamo che il ricevere continuamente, giornalmente e in grande quantità riferimenti a siti o servizi hard, offerte d'acquisto per farmaci illegali o marchingegni adatti allo sviluppo abnorme di particolari parti anatomiche, senza aver minimamente richiesto niente di tutto ciò sia, francamente, davvero troppo. Ciò solo per non menzionare il fatto che dei minori potrebbero trovarsi di fronte allo schermo.

Sappiamo di diversi casi di persone che esasperate dal continuo ricevere simili materiali, essendo evidentemente dotate di una sensibilità superiore alla media, hanno addirittura deciso di rinunciare del tutto all'uso del computer, e questo ci dispiace. Non è giusto che si debba rinunciare all'utilità e al gusto di servirsi di uno strumento così utile e versatile solo per colpa di qualche irresponsabile con pochi scrupoli.

Vediamo perciò come funziona lo spamming, come fanno gli spammers a procurarsi i nostri indirizzi di email e quali sono gli accorgimenti che è possibile adottare per difendersi.


La fonte del problema

Come è già stato fatto notare in altre sedi, i fenomeni negativi originati dalla rete possono essere paragonati a buon diritto, per complessità e caratteristiche, a dei fenomeni viventi elementari. Se prendiamo ad esempio i virus, questi possono essere isomorficamente paragonati, punto per punto, a dei virus "reali": sono parassiti dannosi, sfruttano l'entità ospite per riprodurre più copie di se stessi, si trasmettono da un entità all'altra, restano latenti sino allo scatenarsi di stimoli precodificati e così via (a rigore i virus "reali" non sarebbero proprio organismi viventi veri e propri, ma per i nostri fini definiamoli pure così).

D'altra parte i messaggi di spam possono essere immaginati come dei batteri, nel senso che evolvono. Il meccanismo storicamente più usato per difendersi dagli spammers è quello di registrare l'indirizzo del mittente, inserirlo in una lista nera e rifiutare in seguito qualsiasi messaggio proveniente da quell'indirizzo. Lo spammer però, consapevole di questo fatto, modifica giornalmente il suo indirizzo in uno leggermente diverso aggirando l'ostacolo. Si configura pertanto una battaglia non dissimile da quella che combattiamo tutti i giorni per mezzo degli antibiotici contro i batteri, che si evolvono e ci costringono ad adeguare continuamente le nostre difese.

Spam e Antispam - Posta buona

Ma come fanno gli spammers a procurarsi i nostri indirizzi di email? In molti modi. Uno dei più comuni è l'acquisto. Esistono dei mercati più o meno alla luce del sole dove gli indirizzi di email vengono venduti a centinaia di migliaia, a milioni. Chi costruisce queste liste ha però a sua volta lo stesso identico problema: come se li procura? Un metodo molto diffuso è attraverso l'uso dei cosiddetti spider. Uno spider è un software programmato per attraversare la rete in lungo e in largo alla ricerca indiscriminata di indirizzi di email. Avrete notato come la maggior parte delle pagine web riporti in chiaro l'email al quale i titolari del sito desiderano essere contattati. Ebbene, gli spider cercano qualsiasi frammento di testo contenente un "@" e assumono che si tratti di un indirizzo di email.

Indirizzi che possono essere commerciati sono anche quelli che lasciate in giro nelle varie schede di registrazione per attivazioni di servizi vari mentre navigate. Pertanto, se non siete più che certi dell'integrità e della serietà di chi sta dietro ai portali che visitate, evitate di lasciar loro il vostro indirizzo, quello "buono". Un accorgimento utile è quello di creare uno speciale account con relativo indirizzo di email appositamente per questo tipo di uso, e lasciare quello "buono" per amici, conoscenti e partner commerciali di provata fiducia.


Come difendersi

Questo è uno dei motivi per i quali, costruendo un sito, si dovrebbe riflettere molto bene sull'indirizzo di email da pubblicare, e se pubblicarlo. È bene mettere in conto che insieme alla posta interessante ne riceveremo anche molta della quale faremmo volentieri a meno. D'altra parte un'impresa commerciale non può fare a meno di essere contattata, pena la sua non visibilità. Quindi in generale è bene entrare nell'ordine di idee che lo spam è una sgradevole realtà che va combattuta. Proprio come combattiamo raffreddore e mal di gola.

Vedremo però nella seconda parte dell'articolo che esistono oggi dei meccanismi molto efficienti che ci assistono nell'eliminazione dello spam.

Una soluzione è inserire nell'HTML un frammento di codice Javascript che componga l'email "al volo", ossia solo al momento della sua visualizzazione sulla pagina. L'email non figurerà così mai in chiaro nelle nostre pagine a disposizione degli spider, ma potrà essere normalmente letto e cliccato dai visitatori umani.

Alternativamente è possibile inserire spazi o caratteri riempitivi nell'indirizzo per ingannare gli spider, avvisando nel testo della pagina di rimuoverli al momento dell'utilizzazione. Esteticamente poco gradevole da utilizzare in un sito aziendale o di un certo pregio, questa soluzione costringe i visitatori a digitare manualmente l'indirizzo nel loro programma di email, prestando così il fianco a eventuali errori di battitura. È invece abitualmente adottata dai frequentatori di Usenet, i gruppi di discussione (o "newsgroup") dove si parla di tutto di più. Se inviate un messaggio ad uno di questi gruppi sappiate che questo verrà automaticamente aggiunto ai server di news consultabili anche via web, diventando quindi terreno di caccia per i soliti spider. È molto comune perciò vedere in fondo ai messaggi degli utenti di news scritte tipo "mariorossi_PIPPO_@belsito.com - Rimuovere _PIPPO_ prima di inviare".

Vi consigliamo energicamente di utilizzare anche voi quest'accorgimento se pensate di inviare anche solamente un messaggio a un gruppo di discussione. Diversamente, tempo due mesi (o due giorni) e la vostra casella di posta elettronica sarà traboccante di spam.


Ulteriori suggerimenti

Dato che per lo spammer il vostro indirizzo di email costituisce una potenziale fonte di guadagno, egli farà tutto il possibile per sfruttarlo nella maniera più completa, ripetuta e incessante. Per ottenere questo egli dovrà però essere ragionevolmente certo che l'indirizzo di email appena trovato sia reale e attivo.

Qual è la maniera migliore per sapere se un indirizzo è attivo? La maniera migliore è anche la più semplice: inviare un messaggio e vedere se qualcuno risponde. Quindi: MAI rispondere allo spam. Rispondendo anche una sola volta non fareste che confermare allo spammer che qualcuno legge davvero i messaggi che arrivano a quell'indirizzo, e a lui non serve sapere altro. Non gli importerà niente né considererà minimamente alcuno degli insulti che gli invierete, ma anzi avrà avuto la conferma che l'indirizzo è buono e utilizzabile.

Evitate di rispondere ed è probabile che in capo a un po' di tempo lo spam inizierà a ridursi. Una strategia ancora migliore è fare in modo che un programma antispam risponda per voi, simulando la risposta preconfezionata e automatica che i server dei siti mandano indietro quando ricevono richieste di inoltro di messaggi a indirizzi non esistenti. In tal modo lo spammer penserà che il vostro indirizzo non esiste, e aumenteranno così ancora di più le probabilità che egli vi depenni dalla sua lista.

Continua quindi la lettura dell'articolo con: I programmi antispam.

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